IL MEGLIO
TOTTI: Ci sono cose che in Italia non passano mai di moda. Il festival di Sanremo, ad esempio. O, se preferite, il festival di Totti. A 36 anni, è sempre lui lo Scipione che guida la riscossa contro l’odiata Juve, i Cartaginesi dei tempi moderni. Il suo siluro è la sintesi de “Juve delenda est”.
FIORENTINA: Si vince, anzi si stravince, a passo di danza. Quando la Fiorentina occupa la pista da ballo c’è poco da fare per gli avversari. Dialoghi, triangolazioni, sovrapposizioni e l’Inter non ci capisce più niente. E se ritrovi il miglior Jovetic, la Viola diventa una macchina perfetta.
EMEGHARA: Alzi la mano chi lo conosceva fino a un mese fa. Poi, d’un tratto, si è materializzato contro l’Inter, si è ripetuto a Bologna e ha sfornato una doppietta contro la Lazio. Tre partite da titolare, quattro gol: come un certo Balotelli. E Siena adesso comincia a credere nella rimonta.
IL PEGGIO
INTER: Ce ne vuole di impegno per fare figuracce del genere. L’Inter è sghemba, informe, clamorosamente sbagliata. Ad un disastro sportivo del genere sono tanti gli elementi a concorrere: la confusione di Stramaccioni, l’inadeguatezza di troppi elementi, l’apatia della società.
LAZIO: Incredibile come la truppa di Petkovic abbia mollato la presa in campionato. Con la disfatta di Siena, sono cinque le giornate consecutive senza che i biancocelesti abbiano incamerato lo straccio di una vittoria. La Lazio è tornata sulla terra e con il Milan appaiato i giochi si complicano.
NAPOLI: Nel parterre di lusso de “il peggio” di questa settimana, non può mancare il Napoli. Troppo stonato il risultato contro la Samp: non si può rallentare proprio quando la Juve si è fermata nell’area di servizio. Troppa pressione addosso? La sindrome da braccino del tennista non perdona.