IL MEGLIO
ROMA-FIORENTINA: Qualcuno potrebbe parlare di difese colabrodo, senza tema di smentita. Ma una partita del genere è una goduria per gli occhi e a nessuno, dopo una scorpacciata di calcio spettacolo del genere, salterebbe in mente di fare le pulci ai due allenatori per la tenuta difensiva delle loro squadre. Nelle sei reti e nelle tante emozioni che fioccano all’Olimpico c’è un angolo di calcio italiano bellissimo, che potrebbero invidiarci pure in Spagna o giù di lì. Promuoviamo la Roma, trascinata da un Totti in versione deluxe, ma promuoviamo pure la Fiorentina, che non recita affatto un ruolo da comprimaria nella serata dei fuochi d’artificio.
ALLEGRI: Sarà l’influsso benefico della crescita dell’autostima, sarà la scoperta della miscela tattica perfetta, sarà pure il potere taumaturgico delle visite del signor B. a Milanello, fatto sta che il signor A. (che non sta per Alfano) ha ripreso in mano le redini di un Milan che fu scalcagnato e oggi è tambureggiante. La vittoria corsara a Torino è la sintesi di un Milan tornato padrone del campo e degli avversari: la follia di Nocerino un tempo avrebbe reso i rossoneri spaventati e tremebondi, oggi è la molla che scatena il furore dell’artiglieria pesante.
GUARIN: Forse l’Inter non è l’anti-Juve, forse Stramaccioni non è l’anti-Conte, ma Guarin sembra perfetto nei panni dell’anti-Vidal. La forza d’urto del colombiano contro il Napoli scuote il match nella direzione prediletta. Il gol che spacca in due la partita è un concentrato di classe e potenza, l’assist per la voracità di Milito è propiziato da un mix di talento che disegna una soffice danza sul prato di San Siro. È un gigante, impossibile fermarlo.
IL PEGGIO
DELNERI: La sua esperienza in sella alla panchina genoana sta assumendo contorni fantozziani. Il suo Grifone è spelacchiato, senza potenza di fuoco, debilitato da otto sconfitte nelle ultime nove partite. A Pescara i rossoblù ce la mettono tutta, colpiscono due traverse e sembrano imboccare la strada giusta. Invece arriva il gol di Abbruscato, che fa più male di una martellata sul ditone. E il povero Delneri adesso teme, fantozzianamente, di dover ricominciare la gavetta dal gradino più basso: il parafulmine.
LAZIO: Le schizofrenia dei biancocelesti è proverbiale. Impavidi in casa, balbettanti in trasferta: contro il Bologna arriva la quarta partita esterna consecutiva senza reti all’attivo. E se Klose viene rimpiazzato da Kozak, beh, allora diventa tutto più complicato.
I “CALCIATTORI”: Reinventarsi va bene fino a un certo punto. Per esempio, Bonucci non è tagliato per far l’attore: Leonardo, sei fuori (contro l’Atalanta).