Il meglio e il peggio: ventesima giornata di serie A

14 gennaio 2013
Sansone (Parma) firma il pareggio contro la Juventus

Sansone (Parma) firma il pareggio contro la Juventus

IL MEGLIO

UDINESE: Vi ricordate la Samp di Cassano e Pazzini, dopo la delusione di Champions? Mettetela a confronto con quest’Udinese, martoriata non da una, ma da due eliminazioni beffa alla fase preliminare. Eppure il vecchio Guidolin è ancora lì, è lui a essere seduto sulla sponda del fiume ad aspettare il cadavere: dopo l’Inter, presa a schiaffoni in faccia pure la Fiorentina.

PARMA: Lasciate ogni speranza (di vittoria), voi ch’entrate (al Tardini). Il Parma è l’unica squadra del campionato a non aver mai perso in casa: Brescello o Juventus non fa differenza. Nemmeno il vantaggio di Pirlo è in grado di arginare l’onda anomala degli emiliani, perché, come l’omonimo eroe dalla forza sovrumana, Sansone si ribella e impone il pareggio ai bianconeri.

ABBIATI: Questa volta nessun labiale polemico da parte dell’imbacuccato Galliani. Contro la Samp, in porta non c’è l’Abbiati versione Scooby Doo di Napoli, ma lo Spiderman rossonero catturapalloni. Gli interventi decisivi con cui risponde presente, in almeno quattro occasioni, consente al Milan di raccattare un punto altrimenti insperato.

IL PEGGIO

DESTRO: Destro, ma anche sinistro, tanto la palla non entra. Il velociraptor con mirino incorporato dei tempi di Siena è oggi uno scolaretto al primo giorno di scuola. Per carità, il ragazzo ha voglia di sbloccarsi e si vede: ma più si dà da fare, più incorre in disavventure sotto porta. Zeman parla di “blocco mentale”, contrariamente a quanto fanno le sue palle che girano a velocità supersonica.

NETO: Un campione Neto, direbbe Lino Banfi. La maniera con cui si rannicchia per intervenire sul tiro non irresistibile di Muriel già preannuncia un cataclisma. E quando la palla gli sfugge morbidamente dalle mani, l’effetto comico che ne deriva è superlativo. Ma probabilmente pensava di intercettare la conclusione con la forza del pensiero.

BRIVIO: Fidatevi, quando un calciatore è pericoloso in zona gol, prima o poi la rete la segna. Poi, che sia la porta avversaria o quella amica, ontologicamente che differenza fa? Lui, Brivio, si appassiona a quella della sua Atalanta: prima va a spizzare la traversa, poi con un bel colpo di testa in tuffo realizza un gran gol. Apprezziamone almeno il gesto tecnico.


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